Federico II Pico della Mirandola

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Federico II Pico della Mirandola
Sante Peranda, Ritratto di Federico II Pico (Palazzo Ducale di Mantova)
Principe di Mirandola e Marchese di Concordia
Stemma
Stemma
In carica1596[1]1602
PredecessoreSe stesso come Conte di Mirandola e di Concordia
SuccessoreAlessandro I Pico
Conte di Mirandola e di Concordia
In carica1592[1]1596
PredecessoreGaleotto III Pico
SuccessoreSe stesso come Principe di Mirandola e Marchese di Concordia
NascitaMirandola[1], dicembre 1564[1]
MorteMirandola[1], 7 settembre 1602[1]
DinastiaPico
PadreLudovico II Pico[1]
MadreFulvia da Correggio[1]
ConsorteIppolita d'Este[1]

Federico II Pico (Mirandola, dicembre 1564Mirandola, 7 settembre 1602) fu un nobile italiano, ultimo conte di Mirandola e di Concordia (1592–1596) e primo principe di Mirandola e marchese di Concordia (1596–1602).[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Federico II Pico (Museo civico di Mirandola)
Ritratto di Federico II Pico Museo civico di Mirandola)

Figlio secondogenito di Ludovico II Pico, conte di Mirandola e Concordia e di Fulvia da Correggio, nacque nel 1564, poco prima del 29 dicembre[2]; studiò belle lettere e filosofia a Ferrara e poi giurisprudenza a Padova col fratello Alessandro, allievi di Giacomo Menochio.

Successore del fratello Galeotto III che abdicò il 21 febbraio 1592 per motivi di salute, abbandonò la protezione del re di Francia (ottenuta dal nonno Galeotto I a seguito dell'uccisione di Giovanni Francesco II Pico) per ritornare sotto l'Impero, dopo aver fatto petizione nel 1593 all'imperatore Rodolfo II, approfittando anche del fatto che l'altro ramo della famiglia Pico (quella dei discendenti dell'assassinato Giovanni Francesco II) si era estinta nel 1588 per mancanza di eredi.

Federico ottenne così l'investitura dei feudi nel 1596 assieme al fratello Galeotto III (morto l'anno successivo) e nell'occasione Mirandola ottenne il titolo di città e venne eretta a principato, mentre Concordia divenne marchesato.

Nel 1597 cooperò per la reintegrazione del Sacro Monte di Pietà della Mirandola. Fu altresì membro dell'Accademia degli intenti di Pavia.

Nel 1602, anno in cui morì, siglò un accordo anche con Filippo III di Spagna, che gli concesse una pensione trasmissibile anche agli eredi.

All'inizio del 1602 scoppiò a Mirandola un'epidemia di febbre pestilenziale chiamata burraschetta, che nel giro di tre mesi fece morire oltre 200 persone. I sovrani mirandolesi, che nel frattempo si erano rifugiati a Reggio Emilia, chiesero allora la grazia divina, supplicando l'immagine sacra della Madonna posta sulla porta settentrionale delle mura.[3] Mentre sembrava essersi conclusa l'epidemia, nel mese di aprile Federico II commissionò per grazia ricevuta la costruzione dell'Oratorio della Beata Vergine della Porta (oggi nota come chiesa della Madonnina). Tuttavia, il 20 aprile la principessa Ippolita d'Este cadde vittima della stessa strana influenza, morendo poi il 1º maggio all'età di appena 36 anni. Venne seppellita presso il monastero delle terziarie francescane, a fianco della chiesa di San Francesco. Il dolore per la perdita dell'amatissima compagna causò, quattro mesi più tardi, anche la morte di Federico II anch'egli all'età di 36 anni. Non avendo più figli, il regno del Principato della Mirandola passò al fratello Alessandro I Pico, il quale dovette abbandonare la carriera ecclesiastica.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Ludovico I Pico Galeotto I Pico  
 
Bianca d'Este  
Galeotto II Pico  
Francesca Trivulzio Gian Giacomo Trivulzio  
 
?  
Ludovico II Pico della Mirandola  
Ludovico Gonzaga Gianfrancesco Gonzaga  
 
Antonia del Balzo  
Ippolita Gonzaga  
Francesca Fieschi Gianluigi II Fieschi  
 
Caterina del Carretto  
Federico II Pico della Mirandola  
Giberto VII da Correggio Manfredo I da Correggio  
 
Veronica Gambara  
Ippolito da Correggio  
Agnese Pio di Savoia Marco I Pio  
 
Taddea Roberti  
Fulvia da Correggio  
Gianfrancesco II da Correggio Borso da Correggio  
 
Francesca di Brandeburgo  
Chiara da Correggio  
Elisabetta dal Corno Valviso dal Corno  
 
?  
 

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Federico sposò Ippolita d'Este (1565-1602), figlia naturale di Alfonso d'Este, marchese di Montecchio, il 30 giugno 1594[2]. Ebbero due figli, entrambi morti in giovane età prima dei genitori:[4]

  • Fulvia Leonora (29 marzo 1595[5]-poco dopo)
  • Lodovico (30 maggio 1596[5]-poco dopo)

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j Miroslav Marek, Genealogy.eu, su Pico family - pag. 2, 16 settembre 2002. URL consultato il 30 maggio 2020.
  2. ^ a b Atti e memorie della R. Deputazione di storia patria per le provincie modenesi, G.T.Vincenzi, 1892, p.255
  3. ^ Girolamo Tiraboschi, Notizie biografiche e letterarie in continuazione della Biblioteca modonese, Tipografia Torregiani e compagno, 1835, p. 178.
  4. ^ Enzo Ghidoni, Ottavio Bolognesi e la «disperata successione» di Alessandro I Pico, in Blythe Alice Raviola (a cura di), Corti e diplomazia nell'Europa del Seicento: Correggio e Ottavio Bolognesi (1580-1646), Mantova, Universitas Studiorum, 2014, p. 108, ISBN 9788897683643.
  5. ^ a b Atti e memorie della R. Deputazione di storia patria per le provincie modenesi, G.T.Vincenzi, 1892, p.277

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Conte di Mirandola e conte di Concordia Successore
Galeotto III Pico 15921596 -
Predecessore Principe di Mirandola e marchese di Concordia Successore
(nuovo titolo) 15961602 Alessandro I Pico della Mirandola